domenica 27 giugno 2010

Voci Migranti Teatro






Sansepolcro, Auditorium di Santa Chiara

Voci Migranti Teatro è un percorso espressivo di Teatro nella Globalità dei Linguaggi. E’ un laboratorio produttivo permanente per la valorizzazione delle storie personali e delle differenze culturali.

Nasce come volontà di conoscere le culture degli immigrati in Valtiberina e di metterle creativamente al ‘servizio’ della cittadinanza attraverso la comunicazione artistica.

Il laboratorio utilizza la Globalità dei Linguaggi verbali e non verbali unito alle moderne tecniche di comunicazione e di empowerment.

Voci Migranti Teatro propone l’occasione di sviluppare un percorso di crescita personale e di miscelare le sapienze di terre lontane e vicine, di culture, di suggestioni.

‘Carosello Etnico’ è la prima parte produttiva del laboratorio e propone nelle piazze e nei luoghi cittadini, come antichi menestrelli, ‘pillole’ di immagini e saperi insperati.

Il laboratorio è a cura dell’ass.ne NO•MAD ed è condotto da Silvia Martini.

E’ prevista la partecipazione di docenti di ambito nazionale.
Gli incontri si svolgono generalmente la domenica mattina.
La partecipazione per immigrati e italiani è gratuita.
Info 3471005920


foto di Luigi Burroni

sabato 12 giugno 2010

Jane



Sansepolcro, 27 maggio 2010

Con un nome da straniera Jane – IANE come tutti la chiamano da sempre – è un'italiana nata a Sansepolcro. Il padre negli anni Cinquanta si trasferisce nel New Jersey per lavoro, mandato dalla Buitoni. La famiglia lo segue in un viaggio in nave che è una vera avventura verso il nuovo mondo per la piccola Jane. Nella casa in America c’è anche la TV, ma gli amici, i cugini, i nonni sono lontani e irraggiungibili.
Ritornerà nella sua terra d'origine per amore: lì l’aspetta Libero, l'amico d’infanzia ritratto con lei nella foto che entrambi mostrano con orgoglio, presagio di una lunga vita insieme.

Una doppia emigrazione che l’aiuta a guardare il mondo con altri occhi e a capire che miscelare usi e tradizioni, conoscere altre culture e usare altre lingue è una grande ricchezza.

foto di Luigi Burroni

Mirtha



Sansepolcro, Auditorium di Santa Chiara, 26 maggio 2010

Dalla città boliviana di Cochabamba, Mirtha parte per fare l’università a Cuba sulle tracce ideali del Che, amico di suo padre. Impegnata politicamente, attiva e partecipe, si laurea in economia politica e vive come un peso per il suo popolo e la sua terra l’essere consegnati alla storia come il luogo dove il Che è stato ucciso.
Con il sogno dell’Italia, dei viaggi e lo spirito da cittadina del mondo più che da migrante, si innamora e si sposa, ma l’unione non avrà futuro e lascerà ferite dolorose. Da sola, con una figlia da crescere, affronta molte avversità e molti ricordi tristi che scuotono le sue emozioni.
Si sente ancora un’idealista ma con i piedi per terra, e guarda al futuro con caparbietà.

foto di Luigi Burroni

Imane



Sansepolcro, 26 maggio 2010

Dentro l’Auditorium di Santa Chiara, sede del laboratorio teatrale che segue da mesi, Imane è a suo agio, la condiziona solo una certa riservatezza che la fa sembrare timida.

Partita da Casablanca in cerca di un luogo dove proseguire gli studi si scontra con una realtà difficile in Italia: studiare è troppo costoso. Ripiega su lavori saltuari, lontani dalla sua giovane età, dal suo sogno d’istruzione e di aprire un asilo, magari a Bologna, dove stare in mezzo a tanti bambini.

foto di Luigi Burroni